12/22/2015

Harry Potter e la questione dell'Hermione Nera


Dal basso della mia cronica tendenza a difendere le cause perse, eccomi qui oggi a discutere la questione che sta monopolizzando la mia tl di twitter: lo strano caso del casting di Harry Potter and the Cursed Child. 
Per chi non sapesse di cosa si tratta, ecco qui la ciò che ho letto a riguardo su Portus, per potermene fare un'idea, visto che sono sempre l'ultima (o quasi) ad accorgersi delle cose: Cursed Child: J.K.R. annuncia l'ottavo Harry Potter, ecco la trama!  e 19 anni dopo - Ecco i nuovi volti di Harry, Ron e Hermione! 
La notizia che ha fatto maggior scalpore, a parte il fatto che, a quanto pare, a interpretare Harry sarà un gingerhead e non per Ron, è stata ovviamente la scelta di Noma Dumezweni per il ruolo di Hermione.


Perché?
Be', fondamentalmente perché è una donna di colore. Ma non per razzismo -- non sia mai! -- nella maggior parte dei casi (o almeno così si dice), per lo più è una questione di coerenza: "Hermione nei libri non è nera".
A questo proposito, JKR non ha dato una risposta delle più argute; infatti ha replicato su twitter: 
Canon: brown eyes, frizzy hair and very clever. White skin was never specified. Rowling loves black Hermione 😘 https://t.co/5fKX4InjTH
— J.K. Rowling (@jk_rowling) 21 Dicembre 2015
Non molto arguta perché, a sentire i commenti di chi si è preso la briga di obiettare e controllare, pare che invece nei libri si dica che Hermione ha la pelle bianca.
C'è chi taccia questa scelta di ipocrisia, perbenismo, chi la considera una trovata di marketing, chi una questione di incoerenza. 

Ora, sto scrivendo questo post più che altro per dire la mia, quindi qui inizia la parte in cui nessuno sarà d'accordo con me (perché è questa la reazione che ho riscontrato parlandone).
Partendo da chi accusa la Rowling di menzogna: io non so se voi abbiate mai scritto qualcosa (una cosa qualunque) nella vostra vita, ma il fatto di averla scritta non implica che uno si ricordi a memoria ogni parola finita su carta (e se avete provato, non potete negarlo). Quindi aver dimenticato di aver descritto il colore della pelle. E, certo, lei sa se l'Hermione che ha immaginato scrivendo ha la pelle nera o bianca (ed è evidentemente bianca, se ha scelto Emma Watson per il suo ruolo), ma è chiaro anche che la cosa per lei non ha avuto poi tutta questa importanza, se oggi si ritrova a glissare quel particolare (perché lo è, un mero particolare) e anzi a difendere la possibilità di una Hermione dai tratti differenti.
Allo stesso tempo, osservazione valida anche in risposta a
gli strenui difensori del canon, nei film di Harry Potter ci sono un sacco di personaggi che non hanno le esatte sembianze descritte dai libri. Sono stati portati in argomentazione diversi personaggi che non rispecchiano le descrizioni della Rowling -- Neville, Dudley e Petunia, per esempio, che avrebbero dovuto essere biondi --, prima tra tutte proprio Emma Watson, che se era perfetta, denti a parte, nel primo film, poi diventa sempre più bella e bionda, coi capelli sempre più lisci, a discapito delle caratteristiche del personaggio che interpreta. Sì, ci si è lamentati della chioma di Emma, ma non si è fatto tutto questo baccano.
Ma voglio essere del tutto sincera con chi mi sta leggendo: sono stata la prima a rimanere perplessa di fronte all'ipotesi di un'Hermione nera. Mi sono chiesta: perché? Poi sono andata a capire di che cosa si trattasse, esattamente, e mi è bastato capire che si tratta di teatro per accettare la cosa.
Sono tutto fuorché un'esperta, ma lo so persino io che il teatro e il cinema non sono la stessa cosa. Sono mondi vicini, ma al tempo stesso molto diversi. 
Il teatro è simbolico e allusivo, richiede uno sforzo di immaginazione ed elasticità mentale, è molto meno passivo del cinema, in cui la mimesi magari non è tutto, ma un buon 70% sì. In teatro contano il talento e la comunicatività; non penso che lì si ricerchi un interprete che rispecchi alla perfezione l'aspetto esteriore di un personaggio, o per lo meno non credo che sia la priorità. 
Che poi, se proprio vogliamo parlare di somiglianza, prendiamo in esempio la descrizione della Rowling: brown eyes, frizzy hair and very clever. Aggiungiamoci il "white skin" dimostrato da zia Jo nell'approvazione di Emma Watson come Hermione cinematografica e il colore marrone dei capelli, oltre che degli occhi, di cui abbiamo letto nei libri. L'unico parametro che Noma Dumezweni non rispecchia è proprio la tonalità della pelle, mentre Emma Watson differisce per quanto riguarda i capelli. Uno a uno, se va bene l'una, va accettata anche l'altra.
Ancora, parlando della questione mi sono state fatte altre obiezioni. In particolare, qualcuno ha detto che è una differenza troppo evidente per poterci passare sopra. Ed è vero, come impatto è una differenza abbastanza difficile da ignorare, ma il problema dove sta? Nel teatro non si richiede, come ho già detto, una mimesi perfetta. È un ambito in cui a chi guarda è richiesto uno sforzo. Se l'attrice più adatta a interpretare quel ruolo è di colore, avrebbero forse dovuto ripiegare su qualcuno di meno talentuoso solo perché bianco? No, grazie, benvenuta Noma. 
Ho anche letto e sentito diversi pareri secondo cui sarebbe stato solo un eccesso di buonismo, un tentativo di essere politically correct quando non necessario. Questa credo che sia l'obiezione più stupida che abbia mai sentito: la saga di Harry Potter è tutta incentrata sulla lotta ai pregiudizi, sul rispetto reciproco, piena zeppa di personaggi diversissimi gli uni dagli altri, di origini diverse tra loro -- cito solo Angelina Johnson, Calì e Padma Patil, Cho Chang, ma non sono le uniche. La Rowling ha innumerevoli volte dimostrato la propria filantropia, esponendosi riguardo a questioni razziali, di tolleranza, uguaglianza. Sarebbe così strano se avesse voluto dare un nuovo volto ad uno dei personaggi più amati e conosciuti della sua saga per sensibilizzare alla questione? Lo trovo perfettamente nel suo stile, invece. E lo trovo nobile, non ipocrita.
Per quanto riguarda chi la reputa tutta una trovata pubblicitaria, be', può darsi. Ma lasciatemi dire che se davvero speravano di sollevare un polverone per poter dare maggiore visibilità allo spettacolo, ci sono riusciti alla stragrande. Per esempio, io nemmeno avrei saputo dell'esistenza di questo sequel teatrale, se non fosse stato per tutte le critiche sollevate dall'Hermione nera.
L'unica soluzione a quello che, a quanto pare, è un grossissimo problema, è boicottare lo spettacolo. Ma, siamo seri, c'è qualcuno che avendo la possibilità di assistere alla rappresentazione rinuncerebbe "per amor di canon"? 


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