Alla vigilia del mio viaggio a Milano per vedere il mio caro Ed Sheeran (♥♥♥), dopo aver betato tutto ciò che doveva essere betato, rimando lo studio a sabato per occuparmi di una cosa che mi preme ben da lunedì 17. Non una cosa importante, chiaramente, per chi mi avete preso?
Sì, si tratta degli One Direction anche questa volta; sì, si tratta del nuovo album (da cosa l'avete capito? Il titolo, dite?) e, sì, sto per fare ironia a riguardo. Come sempre.
Avevo promesso (circa) una recensione al nuovo album e ora l'avrete; una recensione a modo mio però, ché di fare cose troppo sul serio non mi va e non sono capace. A puro scopo informativo, comunico che il mio giudizio attuale è frutto di una sola serata di ascolto. Ho aspettato il 17 per ascoltare quasi tutte le canzoni e poi mi sono affidata all'account Spotify ufficiale, visto che non mi piace spendere soldi scegliendo articoli alla cieca, soprattutto non i loro, che finiscono quasi sempre per deludermi. La cosa va specificata perché spesso mano a mano che ascolto le canzoni il mio giudizio cambia, sia su quelle che mi piacciono di meno sia su quelle che magari all'inizio mi sono piaciute di più. Oltre tutto, premetto la mia totale incompetenza in ambito musicale: non ho un'idea dei termini specifici e via discorrendo; si tratta di una serie di commenti del tutto personali e probabilmente anche piuttosto noiosi.
Alla fine della fiera, posso dire che l'entusiasmo da primo ascolto è un po' svanito mentre scrivevo questo post, che mi è rimasta in testa Act my age. Migliorano album dopo album, sperimentano, cambiano, ma alla fine ci ficcano sempre qualche canzonetta che grida allafinesiamosempreglionedirection da tutti i porti.
Se dipendesse da me, promuoverei l'album con un buon 8, senza pretendere sempre e comunque di metterli a paragone con i grandi musicisti.
Mi sono ritrovata ad apprezzare un sacco la voce di Harry in Four, nonostante in Midnight Memories avesse un po' perso, e idem per Liam. Mi hanno detto che è stato criticato Zayn relativamente alle nuove canzoni, ma personalmente non ne vedo proprio la necessità.
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11/19/2014
#FOUR
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11/03/2014
Sull'amicizia a distanza (con un po' di farneticazioni nel mezzo)
Sono di nuovo qui a fare del moralismo (che poi non è moralismo, eh, sono riflessioni del tutto lecite). Ultimamente stavo preparando qualche post serio, ma alla fine non ne ho mai postato nessuno per evitare di spargere per il web le mie esperienze personali - perché, sì, sono una di quelle persone che si tengono per sé tutto ciò che le turba e le angoscia, senza voler a tutti i costi pesare sulle spalle degli altri e voler essere compatita. Se c'è qualcuno che voglio conosca i miei problemi, quel qualcuno è qualcuno a cui voglio molto bene e di cui mi fido da morire. Sembra strano, lo so, ma anche io ho degli amici.
Ho tanti amici, se contiamo quelli che conosco di persona e quelli online, e ora ho da dire la mia riguardo proprio a questo.Un rapporto, qualunque rapporto, si basa sulla condivisione. Condivisione di spazi, di tempi, di pensieri, di esperienze. Di rispetto, anche e soprattutto. Più c'è condivisione e più il rapporto è stretto. Non so, immaginate due insiemi intersecati: più materia si sposta nell'intersezione e più quelli saranno vicini all'identità - aw, che bella la matematica, quando studi Lettere! La realtà è che non distinguo più i rapporti a distanza da quelli a vicinanza (?) da un sacco di tempo, almeno da quando ho conosciuto alcune amiche di cui ora come ora non potrei fare a meno, proprio come di quelle che con un po' di sforzo posso vedere nel weekend. Perché loro, gente, sono persone proprio come tutte le altre. Certo, questo è vero, il rapporto che si instaura è diverso: le amiche a distanza conoscono la tua vita praticamente solo attraverso le tue parole (motivo per cui sono quasi sempre, per forza di cose, dalla tua parte), non possono darti suggerimenti oggettivi se tu non fornisci loro spiegazioni oggettive dei tuoi problemi, non possono abbracciarti, non possono venire con te in giro in centro il sabato pomeriggio e non possono partecipare in prima persona alla maratona di Harry Potter - maratona che se non ci sono loro non puoi fare, perché nessuno condivide la tua passione come loro. Con loro c'è una condivisione di esperienze diversa: con le amicizie a distanza, forse (forse!), è necessario meno impegno. Ecco, ci sono un paio di cose a riguardo che mi sento di dire con estrema sicurezza, se la pensate diversamente sarò lieta di discuterne.
Adesso la pianto, perché ho davvero straparlato (overwriting is the way, sometimes) troppo, ma credo che il mio punto di vista si sia capito.
Lunga vita alle amicizie a distanza, che vanno trattate con lo stesso rispetto delle altre, ma riordina le tue priorità se hai amici solo sul web, perché le due cose non sono intercambiabili - purtroppo o per fortuna. Se fossero intercambiabili, non sarei qui tutti i giorni a fantasticare su quanto sarebbe meraviglioso e semplice se potessi avere nella mia città - o anche a Bologna, per quanto io odi Bologna - tutti i miei amici a distanza.
Se pensate che abbia scritto un sacco di sciocchezze e volete provarmi che ho torto, potete scrivermi sui social, oppure commentare qui sotto.
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10/12/2014
Problemi con l'impaginazione delle storie - Tutorial
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9/19/2014
Cronache di un risveglio scioccante (che non si scrive shockante)
Correva (troppo) il mese di Settembre dell'anno 2014, quando la giovane fangirl si svegliò al riparo della sua accogliente e incasinata camera da letto, celata al mondo da un pesante piumone con su stampati i cuccioli della Carica dei 101. Dopo un consono periodo di rotolamento sotto le coperte nella speranza di riprendere sono e non svegliarsi prima del 25 Dicembre, la giovane fangirl comprese che c'era poco da fare, se non decidersi a dare il buongiorno al mondo e alzarsi da quel letto. Ma lei, in effetti, non ne aveva per nulla voglia.
Quindi recuperò il cellulare dal comodino e controllò le notifiche in sospeso - nessuna, con suo sommo disappunto. Decise quindi che, non avendo altro da fare (se no si contava il libro di Glottologia che la guardava dalla scrivania), quello doveva essere il momento giusto per scegliere una nuova suoneria, visto che l'opening di Sherlock, non si sa bene perché, partiva sempre a volume troppo basso per poi metterla in imbarazzo in pubblico con un volume eccessivamente alto. Quindi, si diceva: cambiamo.
Aprì il lettore mp3 del sistema Android, cominciò a scorrere tra le canzoni, per sbaglio ne fece partire una, ma poco male.
Oh, ehi, un momento: che cos'era quel nuovo simbolino in alto a sinistra, accanto al titolo della canzone? Da quando si era aggiornato il lettore musicale? Senza pensarci due volte, sfiorò il simbolo e aspettò che accadesse qualcosa. Niente, non accadde proprio nulla, quindi sbuffò e cambiò canzone.
Fu in quel momento che in lontananza, proveniente da chissà quale casa dei vicini -come al solito! Mai che ascoltino la musica a volume moderato! -, le note iniziali di Alive degli One Direction.
Ora, mi prendo un attimo per dare delucidazioni a proposito, in caso qualcuno non conoscesse questo piccolo capolavoro, per aiutarvi a comprendere la sua perplessità. La prima cosa che c'è da sapere è che quel brano è tutto fuorché un capolavoro: è il trashissimo. Parla di questo ragazzo che non sa contenere i suoi istinti sessuali; la madre lo spedisce dal terapista che gli dice: "Hey, it's alright. Does it make you feel alive? Don't look back, live your life, even if it's only for tonight" (e sì, sì, io la so a memoria. Don't judge). Quindi, be', questo va ad una festa, incontra una tipa, se la porta sul bancone e le fa chissà quale proposta indecente. Lei per un attimo vorrebbe morire di imbarazzo, poi si accorge di avere di fronte il suo idolo e dice "be', sì, magari, ma i miei amici cosa direbbero?". Quindi lui pensa bene di ripetere la frase con cui è stato incoraggiato dal terapista e lei dice: "Be', insomma, se l'ha detto il terapista...". Quindi "Braccio... gamba... sono tua!" (Dieci punti a Grifondoro per ogni persona che riconosce la citazione!)
Dicevamo, non è proprio il genere di canzone che ascolterebbe una coppia di cinquanta/sessantenni, per quanto interessati alla musica moderna, no? Sicuramente questi non andrebbero ad ascoltare le canzoni più trash degli One Direction, ecco.
La giovane fangirl, dunque, si sorprese e stoppò la canzone per ascoltare meglio quell'eco lontano, nella speranza di scoprire di essersi sbagliata, ma proprio in quel momento la musica si fermò anche presso l'abitazione dei vicini. Strano, direte voi. Pazzesco, disse lei.
Seguì un breve momento di sconcerto, durante il quale per un attimo la giovane fangirl si sentì colpevole dell'accaduto, ma poi allontanò il senso di colpa a suon di "Naaah, ma ti pare?".
Decise di non pensarci più e di continuare nella sua ricerca di una suoneria; tornò al menu principale e cominciò a scorrere, cliccando di nuovo, per errore, su una canzone. Al che: "MAMAAA TOLD ME NOT TO WASTE MY LIFEE", anche quella canzone partì amplificata chissà dove e lei, nel panico, la stoppò. A questo punto, si disse, era davvero troppo per essere una coincidenza. I casi erano due: a) i vicini avevano decisamente abbassato il livello della loro cultura musicale, espandendo i loro interessi a One Direction e Little Mix, o b) il suo telefono si era connesso a chissà quale cassa e ora lei stava manipolando lo stereo di qualcuno tramite il cellulare. Opzione che, forse, avrebbe potuto spiegare il motivo per cui improvvisamente i comandi del lettore musicale erano così differenti dal solito.
Non restava che capire come fosse successo e, soprattutto, nello stereo di chi si fosse intrufolata. Il primo pensiero ottimista fu che fosse il suo stesso stereo, ma quello al piano di sotto, in salotto. Poi si ricordò che lo stereo in salotto non c'era più da più di un anno, quindi non poteva essere. Ma allora, senza ombra di dubbio, doveva essersi connesso con quello della sua macchina. Certo, sarebbe strano se in una macchina vuota si accendesse da solo il lettore musicale ad un volume così alto da essere perfettamente udito persino da lei, in quel bunker antiatomico che chiamava camera da letto.
Per sfizio, decise di riprovare a far ripartire la musica, perché proprio non riusciva a crederci. Attestato che, sì, stavano di nuovo cantando le Little Mix chissà dove, si alzò di corsa dal letto e si precipitò al piano inferiore alla ricerca di un aiuto competente: suo fratello di quindici anni. Tentò di nuovo a far partire la musica e, finalmente, capì che proveniva dal televisore del salotto. Il che, signori e signore, fu per lei un immenso sollievo: almeno non stava sparando musica un po' ew a casa di altra gente. Quindi corse alla ricerca di suo fratello, che scoprì essere al gabinetto, e si spalmò sulla superficie della porta chiusa come solo una giovane fangirl disperata e spaventata saprebbe fare.
"Nomeeeee, Nomeeee! Ho bisogno di aiuto!"
E il fratello, un po' preoccupato (?), rispose: "Che vuoi?"
E la giovane fangirl, piagnucolando: "Ho fatto partire la musica sul telefono, ma non esce dal telefono, esce dal televisore e io non posso ascoltarla sul telEFONO, AIUTAMIIIIIII".
"L'hai connesso all' X Box, cretina".Oh. Oh, e come? "L'X Box si connette a tutti gli smartphone nei paraggi". Oh! OH!! Ecco che cosa significava quel "connessione in corso" comparso dopo aver pigiato il simbolino in alto a sinistra nel lettore musicale. Fu a quel punto che, pigiato nuovamente il tasto, la giovane fangirl liberò il televisore dal suo incantesimo e poté tornare ad ascoltare musica spazzatura senza necessariamente imporla ad altri. Ora però, data fangirl, potrebbe star fantasticando sulla possibilità di connettersi all'X Box di sconosciuti e spaventarli facendo partire musica spazzatura. O, anche meglio, la registrazione di "I am fire, I am death" o "There you are, thief in the shadows!". Plottando attacchi di cuore, insomma. |
9/09/2014
Cronache di un bisticcio tra fratelli che manda in fumo due anni di lavoro di mamma
Dite quello che vi pare, ma essere madri è dura. Ve lo dice una che ha due gemelli (Sammy Asus e Microsoft Windows) di ormai due anni e un piccolo Samsung Android coi tasti (aw, bellino) di nome Donald.
Ora, chi come me ha figli, sa il lavoro di madre non sempre è facile. A volte Donald corre da me piangendo, implorando nutrimento - e, insomma, come si fa a negargli la presa di corrente? - oppure chiede un po' di soldi (dodici maledettissimi euro per uscire con quella spocchiosa di Vodafone - che, tra l'altro, se la fa con un sacco di altri telefoni, ma lui è testardo e convinto di essere l'unico per lei). Non è semplice, no, bisogna occuparsi di loro, assicurarsi che non collassino per l'eccessiva stanchezza, rifocillarli, tenerli puliti e asciutti e soddisfare i loro capricci, se vuoi che ogni tanto loro ti diano retta. L'ultima mia avventura riguarda i gemelli, Sammy e Mic. Devono avere litigato tra loro, questa volta davvero non conosco le dinamiche, ma so che ne hanno combinata una così grossa da avermi lasciato con un palmo di naso di fronte alla desolazione di Smaug. Dicevo, non conosco bene le dinamiche della faccenda, ma posso intuire qualcosa, grazie alla competenza filologica che ho acquisito durante questo primo anno d'università Dev'essere tutto iniziato con un semplice bisticcio tra fratelli, poi si è passati ai dispetti, finché Sammy non ha deliberatamente deciso di disconoscere Microsoft (ovviamente nominato così in onore di Mycroft Holmes: essendo il mio Mic un po' più "soft(ware)", ho pensato di manipolare leggermente il nome). Capite anche voi che non è facile vivere quando due dei tuoi figli decidono di disconoscersi a vicenda, no? Non abbiamo sostenuto la situazione più di un giorno, abbiamo subito portato i ragazzi da un professionista. E, sì, lo so, lo so, non posso spedire i miei figli dall'analista ad ogni intoppo, ma vi assicuro che questa volta ho imparato la lezione. A quanto pare, Sammy e Mic hanno discusso a lungo con chi di dovere e hanno deciso che la colpa dei loro problemi altri non era che... me. Cioè. Io. Io che mi prendo cura di loro ogni singolo giorno della mia vita, che ho dato loro la vita e tutto il mio amore, decidono che l'unica causa della loro discordia sono io. Come se questo non fosse uno smacco abbastanza grande, poi, il terapista ha ben pensato di sottoporre loro una tecnica sperimentale molto promettente: sfogare tutto il loro rancore su qualcosa di inanimato. Ovviamente loro, in maniera molto gentile, hanno pensato di distruggere tutti i progetti a cui la loro mamma aveva lavorato negli ultimi due anni: al diavolo tutte le foto dei momenti felici, le canzoni con cui ci culla la notte, le storie con cui ci dà la buonanotte (!!!!!!!!), al diavolo le sue dispense per l'università e ogni singolo programma che troviamo! Al diavolo tutto! Ora sono qui e vi scrivo direttamente dalla desolazione di Smaug. Evidentemente a forza di ripetere "I am fire, I am death" mi sono portata sfiga e ora mi trovo di fronte ad un deserto di distruzione. Definiamolo l'inizio di una nuova era, mentre imprechiamo tra i denti per i danni subiti. Com'è bello essere madre. |
7/24/2014
What about (no,) Harry!?
AAA CERCASI PAROLE PER SCRIVERE QUESTO POST SULLA TOTALE INADEGUATEZZA DI HARRY STYLES NEL VESTIRSI IN QUALUNQUE OCCASIONE ECCETTO IL MATRIMONIO DELLA SUA STESSA MADRE !
Io di moda non ci capisco niente, quindi lascio che si commenti da solo.
(
Harry Styles
(in doppia mise, non si sa bene perché)
(
at his own movie's premiere)
(Harry Styles at his own mum's wedding - e, Jeez, immagino che Gemma abbia dovuto minacciarlo di evirazione per convincerlo a vestirsi decentemente.)
Comunque, signore e signori, non so voi, ma io lo adoro anche per questo.
Vi lascio con una citazione dalla fanfiction di anqis che mi ha ispirato questo post - grazie, Anqi! - perché esprime bene il succo del discorso che non ho fatto, ma avrei voluto fare. Da "Lasciarsi andare": "Dio, che noia che sei" commenta infilandosi le mani nelle tasche dei pantaloni, cominciando però ad avviarsi. È costretto a fermarsi, richiamato dalla voce della sorella. "Louis." |
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7/14/2014
Fandom confessions parte 1: RPFandom
Quindi, niente. Dovrei scrivere ma non ne ho voglia, quindi ne approfitto per confessarmi un po' -- e quale luogo migliore di questo blog?
È una di quelle volte in cui mi piacerebbe avere un po' di feedback e leggere le vostre "risposte" nei commenti, ma non mi metterò a piangere in caso contrario. Ah, premetto: ci saranno fandom confessions molto random, toccheranno diversi fandom, ma per lo più quelli che mi hanno occupato nell'ultimo periodo. Quindi non ci liberiamo degli One Direction nemmeno questa volta, no.
#One Direction
#5SOS
#Attori
#Cantanti
E poi boh, mi fermo qui. In caso di aggiornamenti, aggiungerò e ricondividerò sui social. Ci sono un sacco di unpopularfandomopinions perché sono un salmone e viaggio controcorrente (o erano i tonni?).
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6/13/2014
La dura vita del puttano da fandom
Salve! Oggi siamo qui per conoscere un po' meglio la dura vita del puttano da fandom -come è palese. Prima, però, è necessario spiegarvi che cosa sia un puttano da fandom.
Intanto, il termine è del tutto unofficial. Nel senso che se parlate ad uno straniero di "fandom whore", probabilmente lui capirà di cosa si tratta perché la definizione è piuttosto esplicita, ma non credo proprio che esista un termine proprio per riferirsi a questo tipo di personaggio. "Puttano da fandom" - scritto rigorosamente con la "o", anche quando si riferisce ad una femmina, per differenziarlo dall'insulto - è una formula coniata in fase di conversazione delirante da me e alcune altre fanwriter della mia cerchia segretissima ed esclusiva (lol). Il concetto che esprime, però, è di dominio pubblico. È una verità universalmente riconosciuta che in ogni fandom ci sia un personaggio shippabile (o shippato) con tutti. È il caso di Hermione Granger nel fandom di Harry Potter, tanto per fare un esempio, che viene accoppiata con cani, porci e piovre giganti senza alcune distinzione di sesso ed età. Ma anche Draco Malfoy potrebbe essere ben definito tale, almeno quanto suo figlio Scorpius. O di Zoe Hart di Hart of Dixie, che si autoshippa (cretina) con tutti gli esseri umani di sesso maschile che incontra a Bluebell. Poi, ancora, di Zayn Malik nel fandom degli One Direction, shippabile con uomini, donne e bamb- be', magari lasciamo perdere i bambini, ma il concetto è chiaro, no? E volendo pure Harry Styles. E si dà il caso che sia anche il mio caso, visto che la povera sottoscritta viene shippata dai membri della cerchia segretissima ed esclusiva (lol) con davvero chiunque - reale o immaginario. Proprio per questo ho una certa esperienza a riguardo. Un puttano da fandom si alza la mattina e, dopo aver imprecato per bene come chiunque altro contro la sveglia, comincia a temere. Fa attenzione a rivolgere la parola solo a persone che già conosce, senza mai sbilanciarsi troppo in manifestazioni di affetto, perché sa che il fandom è appostato dietro l'angolo, la porta, il cespuglio, sotto il mantello dell'invisibilità oppure tranquillamente di fronte a lui, attendendo una sua qualsiasi azione che gli permetta di gridare all'OTP. In realtà lo sa: non è necessario che dimostri affetto a qualcuno, perché tanto il fandom lo shippa con tutti - e, be', crack è bello, no? Il puttano da fandom smette di lottare contro lo shipping più o meno nello stesso momento in cui diventa un puttano da fandom - mentre prima era solo un personaggio come tutti gli altri. Non c'è niente da fare: lo sanno tutti che lo shipping non conosce limiti né ostacoli. Oggi lo shippano col migliore amico, domani con qualcuno che non ha mai incontrato e la prossima settimana anche col tempera matite sulla sua scrivania. Lamentarsi non serve. Non ci sono speranze; l'unica sua consolazione è quella di shipparsi a sua volta con qualcuno che gli piace davvero: Hermione con Ron, Zoe con George (cretina), Zayn con Perrie, Draco con suo padre, io con Michael Clifford, Harry con... con... *panico* con il suo gatto Dusty, and so on. Tanto lo shipping vale sempre, no? Anzi, magari qualche shipper sarà pure contento di sapere che i suoi feelings sono condivisi. Il puttano da fandom, in linea di massima, subisce. No, non è un discorso che riguarda strettamente il sesso (non si discute su chi sia top e chi bottom): si parla di sottomissione allo shipping. Il puttano non può ribellarsi, ecco perché si lascia shippare da tutti con tutti. E tutto. Il punto è: perché? Perché il personaggio è shippabile con chiunque? Come mai ha questa caratteristica non comune a tutti gli altri personaggi? Non lo so, a dire il vero, suppongo che ognuno abbia il suo perché.
In caso questo post non avesse il minimo senso logico, chiedo scusa. Fa caldo per tutti, ma per me di più - o almeno io seriamente sragiono appena la temperatura si alza un minimo. Oh, tra parentesi: questo post non è invito a smettere di sfruttare il potenziale dei poveri puttani da fandom passivi aggressivi. Il fanwriter è un po' sadico e masochista per definizione, per cui, ehi, chi se ne frega. Si tratta di un post a puro scopo Buono scioglimento a tutti! (E, oh, soprattutto ad universitari e maturandi. Voi altre persone libere auguro un cattivo scioglimento. #badass) |
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5/28/2014
Paranoia - Sicurezza sul web
Buongiorno a tutti!
Oggi voglio fare la persona seria, visto che l'argomento non è proprio una sciocchezza. Anche se siamo praticamente cresciuti su internet, la prudenza non è mai troppa. E magari saranno parole al vento, ma tanto vale provarci, almeno posso dire di aver fatto la mia parte. Mi sento sempre un po' mamma di tutti, anche delle persone più grandi di me; in questo periodo mi trovo ad avere a che fare per la maggiore con ragazze più piccole, su facebook ne vedo molte di ingenue e, be', mi sento in dovere di fare la mia parte. Che sulle chat online è pieno di pervertiti non c'è bisogno di dirlo, visto che probabilmente sono l'unica che non ha mai provato a farsi un giro su chatroulette o omegle. A quanto ne so, se in videochat non incontri qualcuno che si masturba potrebbero regalarti l'equivalente del tuo peso (in grammi) in biglietti da 500 euro. Un affarone, ma non ci proverei, ecco. Dunque, il mio livello attuale di paranoia, visto che sto facendo ricerche a riguardo, è over 9000 -- "What?! Nine thousand?!" (cit.)... yep. In ogni caso si sa che il web è pieno di malintenzionati e, uhm, adescatori. Ora, paranoia 9000 a parte, siamo concrete. Noi fanwriter su facebook, specie quelle un po' più piccole, siamo una categoria particolarmente esposta, coi nostri "fake": abbiamo nomi falsi, amici veri, ingenuità a palate, divulghiamo i nostri interessi, foto e informazioni personali a destra e a manca e tendiamo a fidarci troppo del prossimo, perché tanto "è un fanwriter come me, siamo tutta una famiglia". Vero. Non sto dicendo di non fidarsi di nessuno, dico solo di prestare attenzione. Creiamo una situazione fittizia, ma assolutamente probabile. Prendiamo il Signor X. Non vogliamo che sia uno stupratore o un pedofilo, perché è troppo banale e non ci piace molto pensare a quest'eventualità? Va bene, allora è un truffatore. Oggi si è svegliato con la voglia di fare soldi facili; dopo aver ripetuto un paio di volte "Facile punto it, facile punto it" a pugni e chiappe strette, si è accorto che alla nipotina del suo vicino di casa scrivono un sacco di ragazzine con "Efp" al posto del cognome, su facebook. Il Signor X non ha la più pallida idea di cosa significhi e, pensando si tratti di una parola strana come "lol", pensa bene di googlarlo e scoprirne il significato. Ha un momento di confusione totale ("fanfi-che?!"), ma se "facile punto it, facile punto it" l'ha portato a questo "efp", qualcosa significa. Lui vuole capire. Dunque ci mette qualche ora, ma poi capisce. E capisce che tutte quelle persone che fanno di cognome "Efp" su facebook altro non sono utenti di un tale sito che desiderano rimanere anonime, perché si sentono al sicuro. Eureka, ecco l'idea! Il Signor X dà un'occhiata veloce alle amicizie della nipotina del vicino di casa, si accorge che la metà di loro ha come immagine del profilo questo ragazzo che scopre chiamarsi Harry Styles - e, diavolo, forse l'ha già visto in tv, si rende conto grattandosi la testa. Bam, presto fatto: il Signor X googla anche Harry Styles, scopre che fa parte di una band e che a giugno ci sarà un loro concerto a Milano - anzi due, più uno a luglio - per cui c'è tanta isteria. Un sacco di ragazzine non hanno i biglietti, ma... ehi! Lui non stava forse cercando di guadagnare soldi facili? Facile punto it lo ha portato a ti piace vincere facile, ponciponcipopopom! Eureka parte due! (Ecco, se la Signora K, invece, conoscesse già gli One Direction perché sua figlia è una grande fan e piange tutti i giorni perché "Mio Dio, mamma, Niall è così bello e lo amo, perché non muore una buona volta? Sto malissimo", la trafila sarebbe anche più veloce e priva di pubblicità occulta. Pardon, ma noi parliamo del Signor X, che non è la Signora K, ma ha lo stesso scopo.) Il Signor X ora ha un piano. Crea un nuovo profilo facebook e accosta il soprannome di Harry Styles a quello di sua moglie, perché un nome femminile desta meno sospetti; dunque il risultato è: Haz_Y (dove Y sta per il nome della moglie). Bestemmia un po', quando si accorge che facebook proprio non vuole che inserisca il trattino basso nel nome, poi con uno sbuffo opta per "HazY Efp" (chiedo scusa a quel qualcuno, se c'è davvero qualcuno con questo nickname, chiaramente si tratta di una coincidenza). Dunque l'immagine del profilo di Hazy Efp sarà una bellissima foto di Harry Styles con le fossette in bella vista e il primo stato, con un pizzico di ironia, "Finalmente ci sono anche io!" (visto che è ora che cerca di capirci qualcosa). Poi Hazy farà un sacco di domande, perché deve capire come funzionano le cose tra questa gente "Efp", chiacchiererà con qualcuno, senza preoccuparsi troppo degli errori di battitura e dei congiuntivi svalvolati, perché tanto in chat ognuno scrive come scrive. Entra in contatto con questo e quest'altro e, finita in un gruppo, trova questo spettacolare post: "FACCIAMO UN GRUPPO WHATSAPP CON TUTTE LE DIRECTIONER?!?!!? DATEMI I VOSTRI NUMERI E VI AGGIUNGO". Dopo aver googlato "directioner", il Signor X capisce che questo fa al caso suo. Unisce il numero di cellulare, chatta con A, B e C, scopre che c'è un'amica di B che ha disperatamente bisogno di un biglietto e addirittura "pls è importante". Quindi contatta l'amica di B e, guarda un po', Hazy Efp ha proprio un biglietto per il concerto degli 1D, ma purtroppo lei non può più andarci. Glielo vende volentieri a prezzo TicketOne, a patto che ricarichi la PayPal. E ora HazY ha 80€ sulla PayPal, ma non un biglietto per l'amica di B, ma tanto, ehi, può sempre dire di averlo spedito e dare la colpa a Poste Italiane. (Faccio un sacco di nomi inopportuni oggi. Mh.) E, okay, probabilmente tramite il numero di PayPal non è difficile scoprire che il truffatore da strapazzo è proprio il nostro Signor X, che poi probabilmente ne pagherà le conseguenze. Ma in fondo il Signor X non è un criminale, è solo un uomo un po' cretino che aveva bisogno di 80€ per fare il regalo di compleanno al figlio, per dire, e oggi ha avuto l'idea bislacca di truffare una ragazzina - perché c'è crisi, ahimè. Ora, io l'ho raccontata in maniera sciocca per cercare di alleggerire il post e la lettura, buona parte di quest'ironia era fuori luogo - ma necessaria, per evitare papponi melensi -, prendetela come una caricatura. Ma può succedere. Quanto ci mette una persona a mettere Harry Styles (o Josh Hutcherson o Emma Watson o una Tardis) come immagine del profilo e a fregare - in qualunque modo - una ragazzina ingenua? Se invece del Signor X ci fosse stato un pervertito e nel giro di qualche giorno si fosse piazzato sotto casa di Amica di B per poi seguirla e magari farle del male? "Eh, dai, come sei melodrammatica" - lo state pensando, vero? Io sarò melodrammatica e pure paranoica, ne sono consapevole, ma l'anonimato è comodo quanto pericoloso. Ora, puntualizziamo: io stessa ho tantissimi amici online -- forse ne ho più online che non nella realtà, visto che non sono Miss Socievolezza -- e non vi sto chiedendo di tagliare i ponti con tutti perché "se non li avete incontrati non potete essere sicuri di chi si tratta, blablabla". Non è quello il punto, io sono abbastanza certa che le mie conoscenze online siano chi dicono di essere, persone per bene e tutto. Non posso e non voglio darvi ordini e tendo ad avere fiducia nel buon senso di chi mi circonda, ma vi do qualche consiglio - cose scontate che probabilmente sapete e fate già.
Non vi sto suggerendo di non fare amicizie online, di non fidarvi di nessuno e di non incontrare mai persone conosciute sul web. Sul web ho conosciuto persone a cui voglio un mondo di bene e che sento tutti i giorni; altre con cui ho meno contatti ma a cui voglio comunque bene e che sanno sempre dove e come trovarci, perché di loro mi fido.
Ma si tratta sempre di persone che conosco, con cui ho parlato molto, prima di decidermi a lasciare loro il mio recapito telefonico e la possibilità di contattarmi in qualsiasi momento.
Ho scritto questo post, perché vedo molta leggerezza nella condivisione dei propri dati personali, nei vari gruppi che frequento. E, no, gente. Il "profilo fake" serve per nascondersi dalle persone che ci infastidiscono nella vita di tutti i giorni, ma anche e soprattutto per essere protetti dall'anonimato dal momento in cui andiamo ad interagire con sconosciuti altrettanto anonimi.
Prestate sempre molta attenzione, davvero; quello che nasce come un gioco potrebbe diventare pericoloso. Non siate incoscienti.
Per scrivere questo post mi sono basata sul mio buon senso, ma ho preso spunto da queste pagine:
- http://www.microsoft.com/it-it/security/family-safety/childsafety-steps.aspx |
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